La terapia del blu

Vista di Murano (VE)

Vivere a contatto con la natura da bambini, che sia il verde di un parco o della campagna, migliora la salute mentale da adulti. A dimostrarlo un team di ricerca internazionale, guidato da scienziati spagnoli dell'Istituto per la Salute Globale di Barcellona, che ha sottoposto questionari e test psicologici a 3.600 persone, di età compresa tra i 18 e i 75 anni, di quattro città europee. Dall'analisi statistica dei dati è emerso chiaramente che chi da bambino aveva avuto una minore esposizione alla natura presentava punteggi più bassi nei test di salute mentale. Ad esempio, era più nervoso e aveva maggiori probabilità di manifestare sintomi depressivi. Poiché il 73% degli europei vive in ambiente urbano e spesso l'accesso agli spazi naturali è molto limitato, si tratta di un dato estremamente significativo, anche alla luce del fatto che questo dato nel 2050 salirà all'80%. Gli scienziati sottolineano che dovrà essere fatto tutto il possibile per permettere l'accesso alla natura ai più piccoli anche cambiando la progettazione delle città.

Camminare nella natura incontaminata può risultare benefico per l’animo sotto l’aspetto psicologico e non ci vogliono particolari studi per dimostrarlo. Una nuova ricerca mostra, però, qualcosa di interessante: passeggiate frequenti, anche se brevi, in aree che presentano degli habitat naturali prettamente blu o azzurri, come laghi, fiumi o spiagge, possono avere un effetto molto positivo sul benessere e sull’umore. È la particolare scoperta che hanno effettuato gli stessi ricercatori dell’Istituto di Barcellona per la Salute Globale (l'Istituto partecipa a BlueHealth, un programma dell’Unione Europea istituito nel 2016 per studiare il rapporto tra spazio blu e salute umana). I miglioramenti sono relativi all’umore, alla vitalità e alla salute mentale.

Fino a poco tempo fa, queste nozioni, ben note già nel secolo scorso, quando i medici vittoriani prescrivevano l’aria di mare come cura per i disturbi nervosi, erano parte del comune sentire. Ora, invece, esistono prove scientifiche.

Nel 1984, un famoso studio condotto da Roger Ulrich, un architetto dotato di un grande intuito, dimostrò che i pazienti ricoverati in un reparto di chirurgia del famoso Massachusetts General Hospital di Boston, avevano una diversa ripresa dall’intervento chirurgico a seconda del tipo di vista dalla loro camera di degenza. Quelli che avevano la possibilità di guardare un parco dalla finestra della propria stanza avevano un periodo di convalescenza inferiore rispetto ai degenti la cui finestra dava su un muro di mattoni.

Ma mentre i benefici per la salute dello spazio verde sono ormai ben noti, l’interesse sullo spazio blu, ovvero l'impatto del mare, dei fiumi, dei laghi e persino delle caratteristiche dell’acqua urbana sulla nostra salute e sul nostro benessere si è sviluppato solo recentemente.

Sulla costa meridionale del Devon (nel Regno Unito), il professor Michael Depledge e il suo team, hanno ripetuto uno dei primi studi di Ulrich, che era stato in grado di dimostrare che i livelli di stress diminuiscono in base alla quantità di verde presente nelle fotografie di diversi paesaggi, mostrate a un gruppo di partecipanti. Nello studio in questione, gli autori hanno iniziato a introdurre quantità crescenti di acqua nelle immagini, scoprendo che le persone hanno una forte preferenza per quest'ultime, anche e soprattutto, in relazione a scene urbane con fontane nelle piazze e canali che attraversano la città. Le immagini che avevano spazio verde hanno ricevuto una risposta positiva, come aveva trovato Ulrich, ma le immagini con il verde e il blu hanno ottenuto la risposta più favorevole di tutte.

L’effetto sulla salute dello spazio blu è un argomento di studio emergente, in quanto la maggior parte del lavoro è stato fatto negli ultimi cinque anni. Il coordinatore dello studio considera i risultati incoraggianti, ma sottolinea che “è necessario lavorare di più perché ci sono stati relativamente pochi studi fino ad oggi e un alto grado di eterogeneità nelle metodologie di ricerca utilizzate”. Nonostante questi limiti, egli ritiene che l’evidenza supporti “la valorizzazione e il recupero degli spazi blu nell’ambiente urbano come una strategia interessante per migliorare la salute e il benessere della popolazione”, in particolare in termini di salute mentale (riduzione dello stress), benessere generale e attività fisica”.

Tutto questo fa sorgere la domanda: perché? Che cosa ci attrae dell’acqua tanto da migliorare il nostro benessere mentale e persino la nostra salute fisica?

Qui ci sono molte possibili interpretazioni. Una delle più interessanti è che gli esseri umani si sono evoluti in intimo contatto con la natura, ed è solo negli ultimi 200 anni che le persone sono state sempre più allontanate da essa. Il professor Nicholas J. P. Owens ha suggerito per primo che il grande passo nell’evoluzione umana è stato quando gli uomini sono arrivati sulla costa e sono stati in grado di accedere a frutti di mare ricchi di acidi grassi omega 3 con effetti molto importanti sulla acuità visiva e sul neurosviluppo infantile.

Da quanto detto si capisce come la presenza dell’acqua rappresenti un elemento estetico prioritario in un paesaggio, soprattutto se in movimento. Nell’architettura del paesaggio è infatti spesso introdotto l’aspetto scenografico dell’acqua, sotto forma di canali, cascate o fontane. L’acqua dal punto di vista percettivo è associata al luccichio. Avendo la priorità di riflettere la luce e la lucentezza è associata psicologicamente alla pulizia e alla freschezza.

L’acqua è quindi divenuta uno dei più importanti elementi fisici ed estetici del paesaggio e punto di riferimento per la psicologia ambientale, per la progettazione del paesaggio a fini turistici e salutistici.

Al mondo ci sono numerose città nate sull’acqua. Da Venezia, famosa in tutto il mondo e visitata da oltre 20 milioni di turisti ogni anno, a Stoccolma, a Copenhagen, alla vivace Amsterdam, città dei canali per eccellenza e un vero e proprio paese delle meraviglie acquatico.

Il legame tra l’Olanda e l’acqua è indissolubile. Oltre ad avere un bellissimo litorale, l’interno del Paese presenta un paesaggio affascinante fatto di canali, fossi, stagni, laghi e fiumi.

Consiglio spassionato: Se passate per l'Olanda e volete verificare di persona questi studi, andate a visitare il complesso dei 19 mulini di Kinderdijk. Annoverati dall'Unesco tra i siti Patrimonio mondiale dell'Umanità, sono un esempio di come un paesaggio dai colori blu e verdi possa rinfrancare lo spirito. Provare per credere!

Bibliografia:

Costa M. (2010) Psicologia ambientale e architettonica. Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Franco Angeli, Milano

About Author

Dopo un percorso di recovery iniziato nel 2015 ho cercato di utilizzare la mia esperienza di vita, per aiutare altre persone che con me condividevano una storia di disagio psichico. In questi quasi 25 anni di frequenza dei luoghi della Salute Mentale di strada ne ho fatta e ho, perciò, deciso di frequentare dei corsi che mi permettessero di specializzarmi su questi temi. Sono diventata facilitatore di un gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto per utenti sul disagio psichico e un Esperto in Supporto tra Pari (ESP).

Nella mia vita precedente ero una farmacista specializzata in fitoterapia e Piante officinali. Ho avuto un erboristeria a Modena per 12 anni. Quindi, per passione mi diletto a scrivere articoli sulle piante, a fare corsi sui Fiori di Bach...Vorrei utilizzare questo mio bagaglio per tenere una rubrica intitolata: "L'angolo dell'erborista" sul bog delle Ciliegie Atipiche.

Perchè Lumaca Ross come nick-name?

La lentezza ha caratterizzato tutta la mia vita. Già dalle elementari tutti mi prendevano in giro per questa mia "qualità". Quando andando a Baggiovara per una visita dalla mia neurologa "preferita" ho visto che l'AISM (Associazione-Italiana-Sclerosi-Multipla) aveva fatto dei peluche per finanziare la ricerca ho subito notato una lumachina bellissima con le antenne. È stato amore a prima vista. E da qui la lumaca Ross.

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