Le parole del "nostro" futuro
Mascherina
L'abbiamo denigrata, l'abbiamo bistrattata, l'abbiamo colorata, qualcuno ci ha pure speculato sopra. MA...mi chiedo: i "nonni" e tutte le persone molto fragili che tutti gli anni muoiono per l'influenza stagionale, quanti ne potremmo risparmiare, se anche in tempi non Covid, usassimo le mascherine almeno nei contesti più a rischio per loro? Potrebbe diventare uno strumento della PREVENZIONE? Marzia
Musica
La musica è una delle più antiche forme d’arte umana, se non la più antica. Ed è anche un formidabile antidoto contro le guerre, le ingiustizie, le oppressioni, i momenti di crisi. Lo abbiamo visto nelle proteste per strada in Cile, Libano, Catalogna, a Hong Kong e Haiti. Lo abbiamo osservato, più di recente, come atto liberatorio contro l’isolamento sociale cui milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette per fronteggiare la diffusione del nuovo coronavirus. Voci e suoni si diffondono e si connettono, virtualmente, per condividere i sentimenti più intimi e profondi di un’esistenza stravolta all’improvviso e mai vissuta prima. Per avvicinarsi, consolarsi, ribellarsi, sperare, o anche solo per sopravvivere (di Gaetano Scippa 6 aprile 2020). Oggi finisco di scrivere questa parola in un giorno in cui l’Emilia Romagna diventa zona arancione, l’inizio cioè di due settimane di un lockdown “light”. Penso che la musica possa fare tanto in questi momenti come diceva Max Gazzè “salvarti sull’orlo del precipizio”. Vi voglio lasciare con le parole di Pierdavide Carone e la sua ultima canzone dedicata a tutti i medici, infermieri, ricercatori di Humanitas, impegnati nella lotta contro il Covid, i cui proventi andranno all’ospedale milanese Humanitas. “Un messaggio di appello alla capacità di resilienza che tutti noi dobbiamo tirare fuori in momenti come questo, perché il dopo sarà complicato tanto quanto il durante”. Vorrei dire a tutti quanti voi e a tutti noi, “Forza e coraggio!” Lumaca Ross