Le parole del "nostro" futuro
Volontariato
Che il volontariato italiano sia rimasto attivo anche nell’emergenza Coronavirus, nonostante le restrizioni, è ormai acquisito. Ma per chi segue le dinamiche della solidarietà, questo periodo sarà forse ricordato per un dato particolare: l’alto numero dei “nuovi” volontari. Tanti giovani, ma non solo, che hanno risposto agli appelli lanciati soprattutto dai Centri di servizio per il volontariato o dai comuni e che spesso hanno anche sopperito alla temporanea indisponibilità dei volontari più anziani, molti dei quali fermi per motivi precauzionali. Il Coronavirus ha fatto emergere un volto nuovo del volontariato. Agli appelli lanciati dai CSV hanno risposto tantissime persone: in gran parte non appartenenti ad associazioni strutturate, spesso alla prima esperienza solidale, soprattutto giovani. Con l’emergenza è tornata, infatti, in molti under 30 “la voglia di mettersi al servizio della comunità”: rendendosi utili per parenti stretti e vicini di casa (consegna spesa e medicinali, disbrigo pratiche ecc.), partecipando a iniziative di volontariato, raccolte fondi o donazioni. Lumaca Ross